Il leader di Horizons, Édouard Philippe, guida l'opposizione alla sospensione della riforma delle pensioni da parte del primo ministro Sébastien Lecornu. Nonostante le divisioni interne al partito, rifiuta di censurare il governo o di partecipare senza garanzie sulle pensioni. La sua vicepresidente, Christelle Morançais, tuttavia, chiede di censurare l'esecutivo.
La crisi politica in Francia, innescata il 5 ottobre 2025 dai Républicains (LR), ha raggiunto Horizons, il partito di Édouard Philippe. In seguito alla riassegnazione di Sébastien Lecornu a Matignon, l'ex primo ministro ha espresso la sua preferenza: né censurare il governo né unirsi ad esso senza garanzie sulla riforma delle pensioni. Si oppone fermamente alla 'follia' di sospendere questa riforma, annunciata da Lecornu il 14 ottobre, per distinguersi dai macronisti.
Tuttavia, le turbolenze interne scuotono Horizons. La vicepresidente Christelle Morançais, presidente della regione dei Paesi della Loira, ha dichiarato su X martedì che voterebbe a favore della censura se fosse deputata, durante l'esame delle mozioni previsto per giovedì. Tre altri membri del partito si sono uniti al team di Lecornu, contraddicendo la linea di Philippe. 'Édouard Philippe si vanta di tracciare 'linee chiare', ma la confusione si è diffusa tra le sue truppe', nota Le Figaro.
Questa posizione arriva in mezzo alle mozioni di censura presentate da La France insoumise (LFI) e Rassemblement national (RN), che saranno esaminate giovedì mattina. Jordan Bardella ritiene che la censura resti 'possibile' e sarà decisa 'da pochi voti'. Cinque deputati d'oltremare e uno della Drôme, nel gruppo socialista, hanno annunciato che andranno contro l'istruzione del segretario del PS. Philippe mira a chiarire le posizioni del suo partito in mezzo all'instabilità governativa.