Monique Pelletier, ex ministra per i diritti delle donne, muore a 99 anni

Monique Pelletier, figura pionieristica dei diritti delle donne in Francia, è morta il 19 ottobre 2025 all'età di 99 anni. Ex ministra delegata ai Diritti delle Donne sotto Valéry Giscard d'Estaing, ha giocato un ruolo chiave nella criminalizzazione dello stupro e nella perpetuazione della legge Veil sull'aborto. La sua morte è stata annunciata dal Ministero per l'Uguaglianza tra Donne e Uomini.

Monique Pelletier, avvocata al foro di Parigi e madre di sette figli, ha lasciato un segno indelebile sui diritti delle donne in Francia. Nominata ministra delegata ai Diritti delle Donne dal 1978 al 1979, poi ai Diritti delle Donne e alle Famiglie dal 1979 al 1981 nei governi di Raymond Barre sotto il presidente Valéry Giscard d'Estaing, ha lavorato per rendere lo stupro un crimine – precedentemente era solo un reato minore – e per rendere permanente la legge Veil sull'interruzione volontaria di gravidanza, inizialmente limitata a cinque anni.

Nel 2000, Jacques Chirac la nominò al Consiglio Costituzionale, dove servì fino al 2004 sostituendo Roland Dumas, diventando la terza donna a unirsi dopo Simone Veil e Noëlle Lenoir. Servì anche come Segretaria di Stato alla Giustizia e come portavoce di Giscard durante la sua campagna del 1981. In un aneddoto riportato da LCP, ricordò di aver accompagnato Giscard alle apparizioni televisive: «L'ho accompagnato in televisione per le sue apparizioni ufficiali. In macchina, gli chiedevo generalmente di cosa avrebbe parlato. E lui rispondeva indifferente: 'Non lo so ancora.'»

Impegnata fino alla fine, firmò nel 2016 un'op-ed contro l'impunità per le molestie sessuali, rivelando un'aggressione da parte di un senatore 37 anni prima. Su X (ex Twitter), denunciò scandali nelle case di riposo e la condizione delle donne maltrattate. Nel 2019, su Le Point, dichiarò: «C'è ancora molto progresso da fare e da preservare riguardo ai diritti delle donne. Molte donne rimangono ignare dei loro diritti o sono ancora insufficientemente valorizzate per le loro qualità».

Aurore Bergé, l'attuale ministra per l'Uguaglianza, ha reagito: «La Francia perde una grande voce per i diritti delle donne, per la loro dignità, per l'uguaglianza. Il suo impegno ha aperto grandi conquiste e lascia un'immensa eredità». Il Consiglio Costituzionale ha reso omaggio «alla memoria di una donna libera, una grande giurista e una repubblicana esemplare», aggiungendo: «Donna di impegno e convinzione, ha dedicato la sua vita al servizio della Repubblica, della giustizia e dell'uguaglianza».

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