L'Assemblea Nazionale ha adottato giovedì, con un voto, una risoluzione del Rassemblement National per denunciare l'accordo Francia-Algeria del 1968, che prevede un regime migratorio favorevole per gli algerini. Per la prima volta, un testo RN è approvato dai deputati, con il sostegno della destra e di Horizons, nonostante l'opposizione del governo e della sinistra.
Il 30 ottobre 2025, durante la nicchia parlamentare del Rassemblement National (RN), i deputati hanno votato 185 a 184 a favore della risoluzione che propone di 'denunciare' l'accordo Francia-Algeria del 1968. Firmato sei anni dopo la guerra d'Algeria, questo accordo permette ai cittadini algerini di ottenere un permesso di soggiorno decennale tramite una procedura accelerata e facilita il ricongiungimento familiare con un certificato di soggiorno decennale.
Questo segna una storica prima volta per l'RN, che in 40 anni di storia parlamentare non aveva mai visto adottato uno dei suoi testi. I 122 deputati RN sono stati accompagnati da 15 dell'Union des droites pour la République (UDR), 26 Les Républicains (LR) e 17 Horizons, più tre non iscritti e due LIOT. Laurent Wauquiez ha giustificato il voto LR: 'Quando l'RN porta progetti o convinzioni che condividiamo, non c'è motivo di non votare per ciò che vogliamo per il nostro paese.'
Il governo, contrario, è stato indebolito dalla bassa affluenza del campo centrista: solo 30 dei 92 deputati Renaissance hanno votato contro, e Gabriel Attal era assente. Il primo ministro Sébastien Lecornu ha dichiarato di rispettare il voto ma ha chiamato a 'rinegoziare' l'accordo, 'che appartiene a un'altra era', ricordando che 'la politica estera della Francia non è fatta da risoluzioni parlamentari' e che il presidente garantisce i trattati.
Marine Le Pen ha salutato un 'giorno storico per l'RN', esortando il governo a 'tenere conto del voto dell'Assemblea'. Bruno Retailleau (LR) ha sollecitato Emmanuel Macron a 'assumere fermezza con l'Algeria', affermando che 'la diplomazia dei buoni sentimenti ha fallito'. A sinistra, Mathilde Panot ha denunciato un 'testo razzista' approvato grazie 'all'assenza dei macronisti', mentre Cyrielle Chatelain ha rimpianto l'assenza di Attal: 'La voce che ci è mancata è quella di Gabriel Attal.'
La risoluzione non vincolante arriva in mezzo alle tensioni franco-algerine, inclusi gli arresti di Boualem Sansal e Christophe Gleizes, e un costo stimato di due miliardi di euro all'anno per la Francia secondo un rapporto parlamentare. Simboleggia la fine del cordone sanitario intorno all'RN, rafforzando le voci di destra sull'immigrazione.
