La polizia catalana sta indagando sulla morte di Isak Andic, fondatore di Mango, come possibile omicidio, concentrandosi sul suo figlio maggiore, Jonathan Andic. Il caso, inizialmente archiviato come incidente, è stato riaperto a marzo 2025 da un giudice di Martorell. La famiglia esprime fiducia nell’innocenza di Jonathan mentre la polizia analizza il suo telefono cellulare.
Isak Andic, fondatore della catena di moda Mango, è morto il 14 dicembre 2024, durante un’escursione nella catena montuosa di Montserrat a Collbató, vicino a Barcellona. I rapporti iniziali affermavano che l’imprenditore era caduto da grande altezza dopo essere scivolato su un sentiero a basso rischio, accompagnato solo dal figlio Jonathan. Jonathan ha chiamato il 112 poco prima delle 13:00, ma i servizi di emergenza, inclusa la polizia catalana, i vigili del fuoco e le unità di montagna, non sono riusciti a salvargli la vita.
Inizialmente, il Tribunale di Prima Istanza e Istruzione di Martorell n. 5 ha archiviato provvisoriamente il caso per prescrizione. Tuttavia, a marzo 2025, il giudice lo ha riaperto dopo aver ricevuto rapporti della polizia che evidenziavano circostanze sospette, come contraddizioni nelle due dichiarazioni di Jonathan e la triangolazione del cellulare per verificare le posizioni esatte. L’indagine, sotto segreto istruttorio, considera ora l’omicidio come ipotesi.
Il mese scorso, il giudice ha formalmente accusato Jonathan Andic, e i Mossos hanno richiesto e stanno analizzando minuziosamente il suo telefono cellulare. Dieci mesi dopo l’incidente, non sono state trovate prove conclusive contro di lui. La famiglia Andic, tramite un portavoce, ha dichiarato: « La famiglia Andic non ha fatto né farà commenti in tutti questi mesi sulla morte di Isak Andic. Detto questo, vuole mostrare rispetto per le procedure in corso e continuerà a collaborare come finora con le autorità competenti. È anche fiduciosa che questo processo finirà il prima possibile e che l’innocenza di Jonathan Andic sarà provata ». Le indagini continuano concentrandosi sul terreno e sulle dichiarazioni del sospettato.