Questa settimana segna diciotto mesi da quando Pedro Sánchez ha pubblicato una lettera in cui metteva in discussione il suo mandato e definiva i media una 'macchina del fango'. Da allora, il governo ha promosso riforme per regolamentare il finanziamento dei media e il segreto giornalistico, attirando critiche dall'opposizione e da organismi indipendenti. Queste misure mirano a salvaguardare la democrazia ma hanno intensificato le tensioni con la stampa.
Le tensioni sono iniziate con la 'lettera ai cittadini' di Sánchez sui social media, in cui menzionava una 'costellazione di titoli ultra-conservatori' e coniava il termine 'macchina del fango' per includere media e altri attori. 'Sono media con un'evidente orientamento di destra e estrema destra', ha scritto il presidente, riferendosi a testate digitali che riportavano notizie sulla sua moglie prima che un giudice aprisse un procedimento. Cinque giorni dopo, ha ribadito: i 'pseudomedia' rappresentano una 'sfida' e la democrazia deve essere 'curata'. 'Difendo la libertà di stampa, ma ciò che è inaccettabile è difendere tutto questo fango, tutte queste bufale, tutta questa disinformazione', ha dichiarato.
A settembre dell'anno scorso, il governo ha approvato il 'Piano d'azione per la democrazia' con 31 misure, metà delle quali relative ai media. Include un registro dei proprietari e dati sugli investimenti pubblicitari, oltre a limiti sul finanziamento pubblico per impedire che i media siano 'guidati da' o 'dipendenti da' i governi. Sánchez aveva precedentemente criticato 'pagine web finanziate con soldi diversi, sia da governi regionali che municipali del PP con l'estrema destra'. L'opposizione del Partito popolare l'ha definita una 'caccia alle streghe' e ha accusato Sánchez di 'perseguitare la stampa critica'.
Altre riforme, approvate a luglio, modificano la legge sui segreti ufficiali, che non esonera i giornalisti da sanzioni per la rivelazione di documenti classificati, sebbene mitighi le multe in base al 'diritto alla libertà di informazione'. La nuova regolamentazione sul segreto professionale è stata messa in discussione dal Consiglio generale della magistratura (CGPJ), il cui rapporto, da approvare questo mercoledì, avverte di 'insufficienze e difetti' che riducono le protezioni attuali.
Le critiche sono state integrate da scontri diretti, come quello del ministro Óscar Puente, che sui social media ha deriso un giornalista dell'ABC: 'Un altro patriota dell'ABC con accreditamento per fare domande alla Casa Bianca che lo usa per chiedere a Trump ogni giorno sulle presunte inadempienze della Spagna nella NATO'.