French Prime Minister Sébastien Lecornu addresses the National Assembly amid no-confidence threats over retirement reform, with tense opposition politicians in attendance.

Il destino del governo di Lecornu dipende da concessioni sulla riforma delle pensioni

Immagine generata dall'IA

Il nuovo governo di Sébastien Lecornu, formato il 12 ottobre, affronta immediatamente mozioni di sfiducia da La France Insoumise e dal Rassemblement National. Il Partito Socialista, guidato da Olivier Faure, richiede la sospensione della riforma delle pensioni o voterà per la censura. Lecornu presenterà la sua dichiarazione di politica generale all'Assemblea Nazionale il 14 ottobre.

Sébastien Lecornu, rieletto a Matignon dopo la caduta del suo primo governo a causa di una crisi con i Repubblicani e Bruno Retailleau, ha formato una seconda squadra la sera del 12 ottobre. Composta da 34 ministri, inclusi 18 superstiti o rientranti dall'era Macron, questa formazione include figure della società civile, fedelissimi di Macron e membri dissidenti LR, senza vere aperture a sinistra. L'Eliseo, sotto Emmanuel Macron, ha supervisionato le nomine tardive, mantenendo figure come Gérald Darmanin alla Giustizia e Roland Lescure al Bercy.

Il 13 ottobre, Lecornu si è rivolto per la prima volta ai suoi ministri, affermando che l''unica missione' del governo è 'superare questa crisi politica' approvando un bilancio entro fine anno. Ha chiesto 'sobrietà', 'umiltà' e di 'mettere da parte gli ego'. Il primo Consiglio dei Ministri è previsto per la mattina del 14 ottobre, seguito dalla sua dichiarazione di politica generale alle 15 nell'Assemblea Nazionale.

Il governo affronta minacce fin dall'inizio: due mozioni di sfiducia sono state depositate il 13 ottobre da La France Insoumise e dal Rassemblement National, che denunciano la mancanza di rottura. Il leader PS Olivier Faure ha ribadito: 'Chiediamo la sospensione immediata e completa della riforma delle pensioni; altrimenti, censureremo il governo.' Richieste simili provengono da François Hollande e dal premio Nobel Philippe Aghion. Socialisti e Verdi cercano almeno una sospensione, mentre Macron ha offerto solo un rinvio dell'età pensionabile. Senza compromessi, la censura potrebbe avvenire nei prossimi giorni, rischiando una crisi di regime secondo gli editoriali.

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