Le differenze sulle pensioni riemergono nell'intersindacale francese
Mentre l'idea di sospendere la riforma delle pensioni del 2023 guadagna terreno, i sindacati francesi mostrano differenze più marcate nelle opinioni. Le organizzazioni dei lavoratori difendono dottrine varie su questa questione chiave nella crisi politica attuale. La CFDT riattiva la sua ambizione per un regime personalizzato.
Il tema delle pensioni è al centro delle discussioni per risolvere la crisi politica della Francia. I sindacati, uniti due anni e mezzo fa contro la riforma, rimangono contrari alla legge del 14 aprile 2023. Questa legge alza gradualmente l'età pensionistica da 62 a 64 anni.
La loro opposizione, inizialmente infruttuosa, potrebbe ora dare frutti. Martedì 7 ottobre, l'ex primo ministro Elisabeth Borne, che ha sostenuto questa controversa riforma, ha dichiarato la disponibilità a considerare la sua sospensione. Questa offerta tende la mano al Partito Socialista (PS) e alle organizzazioni dei lavoratori.
Sebbene sospendere la legge sia inferiore alla domanda iniziale di abrogare la regola dei 64 anni, potrebbe facilitare un patto di non censura con il partito di Olivier Faure e calmare il malcontento sociale.
Nonostante queste differenze dottrinarie e strategiche, le principali organizzazioni dei lavoratori continuano una riflessione congiunta. Enfatizzano l'unità mentre riattivano ambizioni distinte, come quella della CFDT per un regime 'personalizzato'.
Questa polifonia segue una posizione unificata, riemergendo chiaramente in mezzo alle negoziazioni per sfuggire all'impasse politica.