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Emmanuel Macron riconferma Sébastien Lecornu come primo ministro

French President Emmanuel Macron reappoints Sébastien Lecornu as prime minister in a formal handshake at the Élysée Palace, amid political tensions.
11 ottobre 2025
Riportato dall'IA

Emmanuel Macron ha riconfermato Sébastien Lecornu come primo ministro venerdì sera, quattro giorni dopo le sue dimissioni, nella speranza di approvare un bilancio per il 2026 senza sciogliere l'Assemblea. Lecornu, accettando 'per dovere', deve formare un governo senza ambizioni presidenziali e riaprire i dibattiti su riforme chiave come le pensioni. Le opposizioni di sinistra e estrema destra minacciano già la censura.

Venerdì 10 ottobre 2025 è stato segnato da un'intensa attività al Palazzo dell'Eliseo. Emmanuel Macron ha incontrato i leader dei partiti alle 14:30, escludendo il Rassemblement National (RN) e La France Insoumise (LFI), per forgiare compromessi ed evitare lo scioglimento. Il presidente del Senato Gérard Larcher ha inviato un messaggio a Macron alle 12:50 protestando per l'assenza dei senatori, ottenendo una chiamata dal presidente poco prima dell'incontro.

Alle 21:58, l'Eliseo ha annunciato la riconferma di Lecornu, dopo le sue dimissioni di lunedì dopo solo 14 ore di governo, affondate dai Les Républicains (LR). 'Accetto - per dovere - la missione affidatami dal Presidente della Repubblica per fare tutto il possibile per dare alla Francia un bilancio entro la fine dell'anno', ha reagito Lecornu su X. Macron gli concede 'carta bianca' per i negoziati e le nomine. Lecornu richiede un governo 'disconnesso dalle ambizioni presidenziali per il 2027', escludendo figure come Bruno Retailleau o Gérald Darmanin, e riaprendo i dibattiti parlamentari, inclusa la riforma delle pensioni.

Le reazioni sono piovute. Marine Le Pen (RN) ha denunciato uno 'scherzo di cattivo gusto' e ha promesso una censura immediata: 'Lo scioglimento è più che mai inevitabile.' Jordan Bardella l'ha definita un'umiliazione per i francesi. Manuel Bompard (LFI) ha parlato di uno 'schiaffo in faccia ai francesi', annunciando una mozione di sfiducia per lunedì. Il PS, tramite Pierre Jouvet, rifiuta qualsiasi 'patto' senza 'sospensione immediata e completa' della riforma delle pensioni. Marine Tondelier (EELV) vede una 'provocazione'. A destra, la maggioranza dei deputati LR appoggiano Lecornu, ma Horizons, il partito di Édouard Philippe, minaccia di lasciare il governo se ci sono concessioni alla sinistra sulle pensioni.

Questa scelta mira a stabilizzare il paese prima di presentare il bilancio lunedì 13 ottobre, ma la sopravvivenza del governo rimane incerta in mezzo a un'Assemblea frammentata.

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