Nonostante le smentite di Emmanuel Macron su una sospensione, il segretario generale della CFDT insiste che la riforma delle pensioni del 2023 è effettivamente sospesa. Il primo ministro Sébastien Lecornu prevede di includerla nel bilancio della sicurezza sociale tramite una lettera rettificativa. Una conferenza su lavoro e pensioni si aprirà a fine novembre per discutere sistemi alternativi.
Il 14 ottobre, durante la sua dichiarazione di politica generale all'Assemblea Nazionale, il primo ministro Sébastien Lecornu ha annunciato che avrebbe proposto di 'sospendere la riforma delle pensioni del 2023 fino alle elezioni presidenziali'. Il 21 ottobre, ha specificato che il Consiglio di Stato era stato investito di una lettera rettificativa per aggiungere questa sospensione al progetto di legge di finanziamento della sicurezza sociale per il 2026 (PLFSS), da adottare in Consiglio dei Ministri il giovedì successivo. Questa misura, che evita un dibattito parlamentare su un emendamento e azzera il periodo di esame di 50 giorni, mira a rassicurare le opposizioni come PS e RN.
Tuttavia, lo stesso giorno, Emmanuel Macron, in una conferenza stampa a Lubiana, in Slovenia, ha contestato il termine: 'Non è né abrogazione né sospensione, è un rinvio temporale', ha insistito, specificando un ritardo dell'età di 63 anni dal 1 gennaio 2027 al 1 gennaio 2028, finanziato da risparmi, 'per un ap paciguamento' cercato da Lecornu. Il presidente ha menzionato 'prospettive di un referendum' possibili sulla base di un futuro accordo.
Marylise Léon, segretaria generale della CFDT, ha risposto su Libération il 22 ottobre: 'Il Presidente può negarlo, ma come dice lui stesso, i fatti sono ostinati. La riforma del 2023 è infatti sospesa, come il Primo Ministro ha dichiarato chiaramente di nuovo martedì 21 ottobre all'Assemblea'. Chiede un 'serio dibattito sul futuro delle pensioni', inclusi lavori penosi e un sistema a punti 'personalizzato', che richiede l'abrogazione della riforma Borne: 'sì, assolutamente'. La CFDT è aperta a discutere la capitalizzazione senza indebolire la ridistribuzione.
Il ministro del Lavoro Jean-Pierre Farandou ha annunciato il 21 ottobre l'apertura a fine novembre di una conferenza sociale con sindacati e datori di lavoro, inclusi workshop su pensioni private e pubbliche, e sul lavoro. 'È arrivato il momento di aprire un dibattito calmo e sereno sui regimi', ha dichiarato, menzionando alternative come punti o una quota di capitalizzazione.
Le opposizioni hanno criticato questa sfumatura semantica. Marine Le Pen (RN) la vede come una 'falsa promessa', Boris Vallaud (PS) come un 'impegno forte' da giudicare con i fatti, e Jean-Luc Mélenchon come 'propaganda' che nasconde un semplice ritardo. Questa lettera rettificativa potrebbe rinviare l'esame del PLFSS a lunedì, secondo Frédéric Valletoux, presidente della commissione affari sociali.
