Il Portogallo indica la via alla Francia appesantita dal debito

Dopo una profonda crisi negli anni 2010, il Portogallo è pronto a registrare un avanzo di bilancio per il secondo anno consecutivo nel 2025. Questo successo contrasta con le difficoltà finanziarie della Francia, dove il governo osserva con interesse. L'ex ministro delle Finanze portoghese Mario Centeno condivide consigli sulla ristrutturazione delle finanze pubbliche.

Il Portogallo, che ha affrontato una crisi del debito sovrano nel 2010 con un deficit superiore al 10% del PIL, ha realizzato una notevole inversione di tendenza. Nel 2015, sotto il ministro delle Finanze Mario Centeno del Partito Socialista, gli sforzi di ristrutturazione hanno iniziato a dare frutti, confermando un percorso di riduzione del debito. Centeno, che ha guidato le riforme delle finanze pubbliche dal 2015 al 2020 prima di servire come governatore della Banca del Portogallo fino al 2025, afferma: «Nel 2010, pochi si aspettavano un esito del genere. Gli sforzi sembravano colossali.»

Oggi, sotto il primo ministro di centro-destra Luis Montenegro, il paese prevede un avanzo di bilancio dello 0,3% del PIL nel 2025, seguito dallo 0,1% nel 2026, nonostante tagli fiscali per i giovani e le imprese, aumenti delle piccole pensioni e un rimbalzo negli assegni di solidarietà per i bisognosi. Nel 2022, il Portogallo era ancora tra le nazioni più indebitate dell'Eurozona, ma ora si finanzia a costi più bassi sui mercati internazionali: 2,9% contro il 3,3% della Francia sui titoli di Stato a 10 anni.

Questa traiettoria invita alla riflessione nel governo francese sotto Sébastien Lecornu, gravato dal debito. Centeno consiglia alla Francia di trarre lezioni dal Portogallo, in particolare sulle pensioni affrontate due decenni fa. «In Portogallo, la questione delle pensioni è stata gestita venti anni fa», sottolinea, esortando a misure precoci e strutturate per evitare trappole di bilancio.

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