La Spagna guida i problemi di disciplina scolastica secondo il rapporto OCSE
La Spagna guida le classifiche OCSE e UE negli indicatori di clima scolastico disturbante, secondo il rapporto TALIS 2024. Gli insegnanti affrontano rumore, disordine e carichi burocratici pesanti, passando fino al 18% del tempo in classe sulla disciplina. Il governo riconosce la necessità di una migliore formazione e riduzione delle attività amministrative.
Il rapporto TALIS 2024, noto come il «PISA degli insegnanti», mostra la Spagna in testa all'OCSE e all'UE nei cinque indicatori di clima disturbante nei centri educativi. Quasi un terzo degli insegnanti delle scuole secondarie (29%) sperimenta rumore e disordine in classe, al di sopra della media OCSE del 21%. Inoltre, il 29% perde tempo significativo a causa di interruzioni degli studenti, rispetto al 19% nell'UE e al 18% nell'OCSE, rendendola il terzo paese europeo in questo ambito.
Il 25% degli insegnanti riferisce che molti studenti non iniziano a lavorare fino dopo l'inizio della lezione (16% OCSE, 15% UE), e il 24% deve aspettare a lungo il silenzio (media internazionale del 15%). Circa il 18% del tempo di insegnamento è dedicato al mantenimento della disciplina, contro il 7% in Estonia. La gestione scolastica definisce la mancanza di disciplina come bullismo (18%), cyberbullismo (13%), abusi verbali verso gli insegnanti (6%), vandalismo (5%), violenza fisica tra studenti (2%) e uso di droghe o alcol (2%).
Andreas Schleicher, direttore dell'educazione OCSE, ha dichiarato che «la disciplina rappresenta un problema in Spagna» e ha raccomandato di assegnare insegnanti esperti a centri difficili, notando che in Spagna i veterani scelgono scuole più facili. Il Segretario di Stato all'Istruzione Abelardo de la Rosa ha detto che «non c'è un problema generalizzato di disciplina in classe», ma il Ministero sta preparando un piano di inclusione per affrontare la diversità come «la nuova normalità».
Il 40% degli insegnanti ritiene inadeguata la loro formazione universitaria (23% OCSE, 29% UE), e il 25% si sente impreparato a insegnare contenuti teorici. La laurea in Insegnamento è in riforma, negoziata con i sindacati. Il 64% degli insegnanti è colpito da compiti amministrativi eccessivi (52% OCSE, 55% UE), il principale fattore di stress. Schleicher ha riassunto: «Gli insegnanti spagnoli non hanno molto tempo, sentono che i compiti amministrativi aggiungono pressione».
La forza lavoro sta invecchiando: solo l'8% ha meno di 30 anni, e il 35% più di 50. C'è una proporzione più alta di novizi (75% senza esperienza, contro il 57% OCSE), spesso in classi disturbate. Ismael Sanz di Funcas opina: «Il ricambio generazionale sta avvenendo molto lentamente, il che può ostacolare gli insegnanti nel connettersi o empatizzare con gli studenti». Il governo, attraverso Pedro Sánchez, si impegna a ridurre la burocrazia.