Dopo diversi giorni di intensi dibattiti all'Assemblea Nazionale, il progetto di legge finanziaria per il 2026 somiglia sempre più a un bilancio 'Frankenstein', un patchwork di emendamenti contraddittori che complicano l'adozione finale. L'esecutivo, evitando l'articolo 49.3, affronta una forte opposizione su misure come la sovrattassa sulle multinazionali e i limiti alle assenze per malattia. I legislatori di tutti gli schieramenti hanno adottato o soppresso disposizioni chiave, aumentando il rischio di rifiuto complessivo.
I dibattiti sulla sezione dei ricavi del progetto di legge finanziaria per il 2026 (PLF), iniziati venerdì pomeriggio 24 ottobre, hanno visto oltre 3.500 emendamenti presentati, trasformando il testo in un patchwork eterogeneo. I deputati di destra, guidati da Laurent Wauquiez, hanno ottenuto l'esenzione fiscale totale sulle ore extra. Al contrario, la sinistra e Rassemblement national (RN) hanno adottato, martedì 28 ottobre, un emendamento che impone una tassa di 26 miliardi di euro sui profitti delle multinazionali, denunciata dal ministro dell'Economia come 'un dito medio a 125 paesi'.
Sul progetto di legge di finanziamento della sicurezza sociale (PLFSS), l'articolo 28, che mira a limitare per decreto le prescrizioni iniziali di assenza per malattia a 15 giorni nelle città e 30 negli ospedali per frenare un aumento del 27,9% dei benefici tra il 2019 e il 2023, ha suscitato indignazione. Le opposizioni, da La France insoumise (LFI) agli ecologisti passando per PS e il gruppo LIOT, hanno presentato emendamenti di soppressione, sostenendo che crea una 'logica di sospetto' verso i caregiver e gli assicurati. Il sindacato UNSA ha criticato un attacco ai diritti dei lavoratori, specialmente post-parto.
L'articolo 18 del PLFSS, che prevede di raddoppiare le franchigie mediche per risparmiare 2,3 miliardi di euro – annunciato a luglio da François Bayrou –, è stato soppresso nella commissione agli affari sociali il 29 ottobre, etichettato come 'scandaloso' e 'ingiusto' dai deputati da RN a LFI. Il presidente di Medef Patrick Martin ha criticato su X le 'nuove tasse come se si cercasse un rimedio miracoloso', mentre Patricia Barbizet di Afep ha definito l'estensione della sovrattassa più alta sui profitti delle grandi imprese un 'errore'.
Se i dibattiti non concluderanno entro il 4 novembre, riprenderanno il 12 novembre dopo il PLFSS. LFI ha ritirato il 15% dei suoi emendamenti per evitare il blocco. Questo bilancio 'Frankenstein' rischia il rifiuto, minacciando la stabilità del governo di Sébastien Lecornu.
