French lawmakers debating the 2026 social security budget in the National Assembly, amid tensions over pension reform and deficit measures.

Assemblea francese avvia dibattiti sul bilancio della sicurezza sociale 2026

Immagine generata dall'IA

I legislatori francesi hanno iniziato a esaminare il disegno di legge sul finanziamento della sicurezza sociale per il 2026 il 27 ottobre 2025, in mezzo a tensioni sulla sospensione della riforma delle pensioni e misure di risparmio drastiche. È stata adottata un'emendamento governativo che aumenta la sovrattassa sulle grandi aziende, mentre il dibattito sulla tassa Zucman è stato rinviato. Le discussioni si prevedono controverse con un deficit previsto di 17,5 miliardi di euro.

Il 27 ottobre 2025, la commissione per gli affari sociali dell'Assemblea Nazionale ha iniziato a esaminare il disegno di legge sul finanziamento della sicurezza sociale per il 2026 (PLFSS), ritardato di quattro giorni per includere la sospensione della riforma delle pensioni del 2023. Il disegno di legge prevede 676,9 miliardi di euro di spesa contro 659,4 miliardi di entrate, riducendo il deficit a 17,5 miliardi di euro dai 23 miliardi del 2025. Le misure includono il tetto alla crescita della spesa sanitaria all'1,6 %, sette miliardi di euro di risparmi sanitari, franchigie mediche più alte e congelamento dei benefici sociali per 3,6 miliardi di euro di risparmi.

I dibattiti sono diventati rapidamente controversi. I deputati hanno eliminato l'articolo introduttivo e l'articolo 1 sulle previsioni di bilancio, segnalando il rifiuto della traiettoria del governo. Un emendamento governativo che alza la sovrattassa eccezionale sui profitti delle grandi aziende da 4 a 6 miliardi di euro è stato adottato con 196-149 voti, concentrando gli sforzi sulle più grandi imprese. L'Associazione Francese delle Imprese Private (Afep) ha condannato l'estensione come un 'errore' che ignora la realtà economica, avvertendo di impatti su innovazione e occupazione.

La sospensione della riforma delle pensioni, promessa ai socialisti in cambio di non censurare, incontra opposizione. Il Senato, guidato da Gérard Larcher, pianifica di reintegrarla, evidenziando un costo di deficit di 30 miliardi di euro entro il 2035. I deputati hanno respinto un contributo datoriale dell'8 % su buoni pasto e assegni vacanze, criticato da Nathalie Colin-Oesterlé (Horizons) e Jérôme Guedj (PS) per gravare sulle PMI e influenzare il potere d'acquisto. Hanno anche rimosso il congelamento dei scaglioni CSG e adottato un aumento della tassa sui redditi da capitale.

Il dibattito sull'emendamento 'Zucman light' del PS, che tassa le eredità superiori a 10 milioni di euro al 3 %, è stato rinviato poiché il ministro dell'Economia Roland Lescure viaggia mercoledì. Gabriel Zucman ha espresso preoccupazioni per le esenzioni ma ha elogiato un 'piano' di tassazione. Boris Vallaud (PS) ha dichiarato che 'tutto è possibile', inclusa la censura. Le tensioni sono esplose tra PS e RN, con Jean-Philippe Tanguy che accusa Philippe Brun di collusione con il governo.

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